C’è un'antica tradizione che unisce la festa cristiana a una celebrazione pagana, Lithia che coincide nei giorni successivi al solstizio d’estate a celebrare il sole come fonte di vita e energia.
Gli inglesi hanno risentito parecchio dell’influenza legati a questi rituali tanto che proprio in questa notte è stata ambientata l'opera “Sogno di una notte di mezza estate” di Shakespeare.
Questo è il periodo dell’anno in cui la natura raggiunge il suo massimo splendore e i contadini di un tempo e chi lavorava la terra aveva particolare cura a proteggere i raccolti, e per evitare che venissero danneggiati da grandine siccità temporali e addirittura meteoriti accendevano grandi falò.
Un detto popolare cita “La notte di San Giovanni destina il mosto, i matrimoni, il grano e il granturco” proprio a indicarne il valore che veniva dato a questa notte magica e mistica
Dal 21 giungo, giorno in cui il sole resta alto in cielo più a lungo le giornate iniziano ad accorciarsi per cui lo scopo del rito era dare più forza al sole e tutti coloro che osservano il fuoco a sua volta ricevono forza e purificazione.
Ecco perché nei giorni che seguono il solstizio d’estate abbiamo la possibilità di assistere a una notte magica, fin dai tempi più antichi in questa notte si praticano riti propiziatori. I più antichi furono i Fenici adorando il Dio Moloch, nello stesso periodo del solstizio avviene la glorificazione e la purificazione dell’acqua, simbolo della fecondità, Considerata anticamente la notte dell’amore tra il 23 e il 24 giugno erano molte le ragazze che effettuavano il rito come quello dell’albume, che se lasciato esposto fuori immerso in acqua se trovavano delle bollicine o filamenti avrebbero trovato presto marito, oppure il rito delle tre fave che in base a quale si sceglie dopo averli riposto sotto un cuscino e dormitoci sopra si può sapere se il futuro marito sia ricco, economicamente adeguato oppure povero
Pare che secondo una leggenda i Dei, durante la notte tra il 23 e il 24 giugno facevano passare, sotto forma di rugiada i nuovi nati e che i fiori e le erbe colpiti da questa rugiada venivano innescati di una forza magica che da benefeci ,per questo motivo si prepara l’acqua di San Giovanni , santo di cui coincide la ricorrenza proprio tra la notte del 23 e del 24 giugno da qui appunto il rituale di raccogliere dei fiori in una ciotola con dell’acqua e lasciarla sotto il cielo tra la notte del 23 e del 24 giugno
Come si prepara l’acqua di rugiada di San Giovanni
Il 23 giugno si raccolgono dei fiori , preferibilmente da campo e al tramonto , sono preferite le erbe aromatiche , malva rosmarino, foglie di menta salvia, a cui aggiungere anche dei fiori , il più adatto è il fiori di iperico , la lavanda ,a ma potete aggiunger anche rose papaveri fiordalisi margherite camomilla poneteli in un recipiente con dell’acqua e lasciatelo all’esterno tutta la notte, in modo che i fiori assorbano la rugiada da cui sono passati i nuovi nati, in questo modo i fiori influenzano l’acqua con prosperità portando amore, fortuna e salute, lavatevi il viso e immergervi i polsi tutta la positività verrà trasmessa a voi. Un po' come una pozione magica, probabilmente l’acqua il giorno dopo profumerà di menta e rosmarino e prenderà il colore dei petali di uno dei fiori, e questo solo ciò che vi trasmetterà ma questi rituali antichi a cui un tempo di credeva aiutavano ad affrontare meglio paure ansie e all’epilogo di questo anno funesto fatto di privazioni rinunce e sogni spostati a tempi migliori, lasciarsi coinvolgere in un rituale come questo può soltanto giovare alla nostra anima alleggerire la nostra mentre e arricchire il nostro cuore.